martedì 25 novembre 2008

25 Novembre Giornata Internazionale per l’eliminazione della Violenza contro le Donne















Per scrivere questo post ho preso spunto dal blog di Samurai73
(http://samurai73.blogspot.com).

L'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha designato il 25 novembre come la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne e ha invitato i governi, le organizzazioni internazionali e le ONG ad organizzare attività volte a sensibilizzare l'opinione pubblica in quel giorno.
E’significativa la scelta di questa data che nel 1998 porto le Nazioni Unite a dichiarare Giornata Internazionale per l’eliminazione della Violenza contro le Donne: il 25 novembre di 45 anni fa le sorelle Patria, Minerva e Maria Teresa Mirabal, impegnate nella lotta di liberazione della Repubblica Dominicana dal dittatore Trujillo, furono torturate e uccise da agenti segreti del servizio militare su ordine di Rafael Leónidas Trujillo (1930-1961).
Le sorelle Mirabal, soprannominate ‘las mariposas’, le farfalle, sono ancora oggi ricordate in tutta l'America Latina.
Severo monito del segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-Moon, in occasione della Giornata mondiale per l'eliminazione della violenza contro le donne indetta dall'Onu. ''Occorre fare di più per dare esecuzione alle leggi esistenti - ha detto - e combattere l'impunità; bisogna combattere atteggiamenti che tendono a perdonare, tollerare, giustificare o ignorare la violenza commessa contro le donne". Il segretario invita inoltre tutti gli Stati a ''onorare il proprio impegno a prevenire la violenza, consegnare i responsabili alla giustizia e risarcire le vittime. E ognuno di noi - conclude - ha il compito di diffondere questo messaggio in famiglia, nei luoghi di lavoro, nelle comunità, come contributo alla lotta per far cessare la violenza contro le donne''.In Italia, secondo i dati Istat pubblicati nel 2007, sono quasi 7 milioni le donne fra 16 e 70 anni che sono state vittime di violenza fisica o sessuale nel corso della loro vita. 5 milioni le donne che hanno subito violenze sessuali (23,7%), 3 milioni 961 mila quelle sottoposte a violenze fisiche (18,8%). Circa 1 milione di donne ha subito stupri o tentati stupri (4,8%). Nella quasi totalità dei casi le violenze non sono denunciate.

Di seguito parte di un post pubblicato da una blogger su Blogosfere.it che mi sento di condividere pienamente e totalmente.

A Milano dovrebbe partire una campagna contro la violenza sulle donne , con 500 manifesti che dovrebbero essere posti negli spazi di affissione pubblica predisposti del Comune. Crea imbarazzi il manifesto (nelle 2 foto), che io intitolerei - Povera Crista in croce (una delle tante). Mr Maurizio Cadeo, assessore all’Arredo urbano , dice però: “Non so se ho gli strumenti per negare gli spazi, ma ne respingo totalmente il contenuto che offende la nostra tradizione cristiana. Pongo il problema politico e ne informerò il sindaco: chiederò a Telefono Donna di ritirare il manifesto”.
Io mi chiedo e le chiedo: "Mr Cadeo, lei ci è o ci fa?"
Ma perchè non gli fate vedere qualche foto di donna post violenza? Fategli vedere i lividi, il sangue, gli occhi... Perchè quello che si può provare dopo una violenza, quello purtroppo, non glielo si può far provare.
Trovo questa immagine bellissima, densa e carica del giusto significato, pulita ed elegante.
Se c'è una cosa che sappiamo fare bene noi italiani è legato al design, alla pubblicità e all'architettura. Soprattutto a Milano
Chi paga per le colpe degli uomini?
...Le donne.
Chi paga per le colpe dei cretini?
Tutti.
Il 25 novembre è La giornata contro la violenza sulle donne: Milano avrà l'onore di combattere questa nobile battaglia o perderà anche questa volta in partenza?”
(Articolo riportato su breakfastinlondon.blogosfere.it/)

MEDITIAMO GENTE, MEDITIAMO…….

giovedì 13 novembre 2008

Memorie di una Geisha il film

Memorie di una geisha é un film USA diretto da Rob Marshall, un adattamento del romanzo Memorie di una geisha (scritto da Arthur Golden) con coreografie dirette dal ex-coreografo Marshall, prodotto dalla Amblin Entertainment di Steven Spielberg, che ha vinto tre Academy Award nel 2006.
Venne proiettato in pubblico negli Stati Uniti il 9 Dicembre del 2005 dal consorzio composto da Columbia Pictures, DreamWorks e Spyglass Entertainment.
Il suo budget di produzione é stato di 85 milioni di dollari.
Il tutto é corredato da costumi, musiche, scenografia, fotografia e montaggio di alto livello.
Delizia per gli occhi che si accompagna ad una trama credibile nei sui toni da favola, a patto che ci si astenga da ogni giudizio etico e da qualsivoglia pretesa di attendibilità filologica e storica (basti pensare che a interpretare le belle giapponesi sono quasi tutte attrici cinesi). Del resto, è palese la volontà degli autori di raccontare un mondo esotico come visto da occhi occidentali, e nell'esotismo il film trova il suo pregio maggiore, ma anche il suo limite.
Presenta come stelle Zhang Ziyi, Ken Watanabe, Gong Li, Michelle Yeoh, Youki Kudoh, e Suzuka Ohgo.
In effetti soltanto Kudoh, Ohgo e Watanabe sono giapponesi, mentre Zhang e Gong sono cittadine cinesi, e Yeoh è una malese di origine cinese. La giovane Ohgo recita il ruolo della piccola Chiyo, che nel film successivamente sarebbe diventata la maiko Sayuri.
Alcune persone sono rimaste molto infastidite dal fatto che le principali figure femminili del film non siano state interpretate da attrici di nazionalità giapponese, e che in particolare il ruolo centrale sia stato ricoperto da un'attrice cinese.
Durante un viaggio a Tokyo per promuovere il film, Zhang Ziyi ha ricevuto un misterioso pacco ed una lettera, che ha scoperto esserle stati inviati da un'anziana donna giapponese che un tempo aveva lavorato come geisha. Nella sua lettera, la donna ha dichiarato che era stata toccata dalle immagini del trailer e che attendeva il film per riportare alla mente ricordi che erano cari a lei ed alle sue amiche. Dentro il pacco c'erano alcuni antichi kimono di squisita fattura.
Zhang Ziyi si è commossa fino alle lacrime per questo gesto ed ha inviato alla donna un invito per la prima giapponese del film.
Zhang Ziyi (Sayuri) e Michelle Yeoh (Mameha) hanno già recitato insieme in La tigre e il dragone.
Suzuka Ohgo (Chiyo da piccola) ha precedentemente lavorato con Ken Watanabe in un film in lingua giapponese in cui questo ultimo interpreta suo padre e Watanabe ha raccomandato Ohgo a Rob Marshall.

Differenze tra il romanzo e il film
Nobu nel libro ha solo un braccio, ma non lo ha perso nel film. Il suo volto mantiene comunque la cicatrice.
Nel libro è frequentemente riportato che le serve vivono nell'okiya insieme alle protagoniste, mentre nel film non viene mai nemmeno accennato alle serve; Chiyo/Sayuri e "Zucca" sembrano essere le uniche.
La scena dell'incendio (la stanza di Sayuri va in fiamme dopo una zuffa tra lei e Hatsumomo) che porta alla rovina di Hatsumomo non avviene nel libro. Il romanzo rappresenta il declino di Hatsumomo come una lenta caduta a spirale che culmina con una spinta finale da parte di Mameha e Sayuri.
Nel libro, Sayuri non getta il fazzoletto del Direttore Generale, anzi è con questo che lei infine gli rivela la sua vera identità. Nel film, il fazzoletto viene quasi bruciato quando Hatsumomo lo mette sopra una candela, determinando poi la scena dell'incendio. Dopo che "Zucca" la tradisce, Sayuri lo abbandona nel vento.
Il crudele soprannome di Hatsumomo per Chiyo/Sayuri, "Piccola Signorina Stupida", non è usato nel film, così come il nome da geisha di "Zucca", Hatsumiyo.
Nel libro, è Sayuri che dà a "Zucca" il suo soprannome, ma nel film la "Zietta" e la "Madre" la chiamano già in questo modo quando Sayuri arriva all'okiya.
Nel film non è spiegato come muore la "Nonna"; viene detto che è morta quando Mameha arriva all'okiya per discutere con "Mamma" dell'istruzione di Ciyo come geisha. Nel libro, la "Nonna" è uccisa da un corto circuito di una stufa ironicamente venduta all'okiya dalla Iwamura Electric Company, che in seguito fornisce a Mameha un'opportunità per prendere contatto con Chiyo.
I passaggi tra i vari stadi della carriera di geisha avvengono rapidamente nel film; il mizuage non significa il passaggio da maiko a geisha nel libro, mentre ciò avviene nel film - dopo il suo mizuage, quando Sayuri ritorna all'okiya, la "Madre" le dice che ora è una geisha a pieno titolo.
Nel film si fa poca menzione della carriera di Sayuri come geisha vera e propria.
Nel libro, Sayuri e sua sorella sono vendute dopo che Chiyo incontra Mr. Tanaka Ichiro, un uomo la cui famiglia possiede la "Japan Coastal Seafood Company". Colpito dal colore dei suoi occhi, Mr. Tanaka convince il padre di Ciyo a vendere le sue due figlie. Il film trascura questi dettagli e passa subito al momento in cui le due ragazze sono separate dalla loro famiglia all'inizio del film, nella scena notturna a Yoroido.
Nel romanzo, l'uomo che Nobu presenta a Sayuri è un Ministro giapponese, Sato. Il Ministro Sato è sostituito dal Colonello Derricks nel film.
Nel romanzo, non è chiaro se Mameha viene a sapere o meno del fatto che il Barone ha spogliato Sayuri, mentre è chiaramente così nel film.
Nel romanzo, Sayuri ha in effetti due danna, anche se non contemporaneamente: il Generale Tottori e poi il Direttore Generale. Sayuri alla fine si unisce a quest'ultimo a New York, trasferendosi là definitivamente e gestendo una casa da tè mentre il Direttore Generale è spesso in viaggio. È persino accennato che Sayuri ha un figlio dal suo amato Direttore, la cui identità deve rimanere segreta per motivi d'affari.
Nel romanzo, corre voce che Hatusmomo sia finita a fare la prostituta, mentre nel film il suo destino non è mai menzionato. L'ultima volta che la si vede è quando lascia l'okiya, dopo che Sayuri e la "Madre" hanno spento l'incendio.
Quando cade dal tetto dell'okiya dopo aver tentato la fuga con Satsu, Chiyo non viene picchiata, al contrario del libro. La "Zietta" sta invece con lei mentre giace a letto e legge la lettera di Mr. Tanaka. Tuttavia, viene picchiata quando Hatsumomo la accusa di rubare i soldi, subito prima che la "Madre" schiaffeggi Hatsumomo per avere portato un amante nell'okiya.
Invece della "Nonna" che usualmente si occupa delle punizioni, se ne prende carico la "Madre". Come al solito, interviene la "Zietta" e così Chiyo non viene picchiata troppo duramente.
Quando la "Madre" e "Zietta" vengono a sapere che il kimono di Mameha è stato rovinato, la "Madre" versa un secchio d'acqua su Chiyo prima di picchiarla severamente. La "Zietta" subentra poi nella punizione così che Chiyo non debba subire il suo stesso destino. Nel romanzo, il secchio d'acqua viene versato su Ciyo durante il suo tentativo di fuga.
Quando Sayuri deve tagliarsi per poter parlare con il dottor Granchio, lei e Mameha fanno da sole la ferita, mentre nella versione libresca, Mameha chiede aiuto alle serve e al cuoco per procurare la ferita alla gamba di Sayuri.
Già prima che Mameha visiti la "Madre" per parlare dell'addestramento di Chiyo, "Zucca" era diventata una maiko, mentre non lo è ancora nel libro.
Nel libro, il mizuage di Sayuri costa 11.500 Yen, ma ne costa 15.000 nel film.
Nel libro, Chiyo/Sayuri è nata nell'anno della scimmia, ma nel film è nata nell'anno del gallo.
Nel film, cosa che non compare invece nel libro, dopo la Seconda Guerra Mondiale, "Zucca" è già influenzata dalla cultura statunitense - beve molto sakè, parla come una statunitense e ama la musica jazz.
Il film non si conclude con l'emigrazione di Sayuri a New York con il Direttore Generale. Il finale li mostra invece che si baciano e passeggiano insieme lungo il fiume.
Nel romanzo, quando Hatsumomo sta cercando di far espellere Chiyo dall'okiya per furto, le mette addosso del denaro e poi sostiene che Chiyo le ha rubato la spilla del suo obi, spilla che verrà trovata nascosta molti anni dopo. Nel film non compare la spilla.
Nel film l'uomo amato da Sayuri occupa il posto di Direttore Generale della Iwamura Electric, mentre nel libro ne è il Presidente.

Dopo che il romanzo fu pubblicato, Arthur Golden fu denunciato dalla geisha Mineko Iwasaki con la quale lavorava, per diffamazione e violazione del contratto. Secondo Mineko Iwasaki l'accordo prevedeva che Golden avrebbe dovuto mantenere l'anonimato totale su Mineko Iwasaki; invece, il suo nome ed il suo contributo sono chiaramente citati nei ringraziamenti a fondo libro.
Tale condizione contrattuale era dovuta all'esistenza di un tacito accordo nella comunità delle geishe sulla riservatezza e la sua violazione è considerata un'offesa seria. Oltretutto, Iwasaki afferma che il romanzo di Golden ritraeva le geishe come prostitute d'élite. Ad esempio, nel romanzo la verginità di Sayuri viene svenduta al miglior offerente, un concetto che ha particolarmente offeso Iwasaki. Lei affermò che non solo questo non le era mai successo, ma che non esisteva assolutamente una tale pratica a Gion. Basando il suo personaggio, Sayuri, su Iwasaki e implicando che lei stessa era una prostituta, Iwasaki afferma che Golden ha violato il suo accordo e causato grande disonore ed onta a lei ed al mondo delle geishe. Dopo che il suo nome fu stampato sul libro, Iwasaki ha ricevuto numerose minacce di morte e richieste di censura per aver disonorato la sua professione. Nel 2003, Iwasaki e Golden sono giunti ad un accordo extragiudiziale per una somma non svelata di denaro.
Per concludere posso affermare che il libro è notevolmente più coinvolgente del film, come tutte le opere letterarie, siano essi romanzi, biografie o trattati storici, le esigenze cinematografiche e le interpretazione dei registi portano spesso a modificare l’intrinseca bellezza di un opera letteraria.