venerdì 4 giugno 2010

Il ritorno di “Lazzarus”

Ebbene si a volte ritornano.
Io sono tornato.
E’ da qualche mese che non scrivo sulla pagina del blog forse un paio di post sparsi qua e là da e qualche risposta su altri blog, comunque il blog si è fermato a Settembre 2009.
Per questo fatto mi scuso ma non è dipeso da ma come persona ma da gravi problemi di salute.
Probabilmente non è una scusa ma se avrete la bontà di leggere tutto il post credo capirete il perché di questa mia lunga assenza.
Il tutto inizia appena rientrato dalle ferie di Agosto.
A Settembre del 2009, ho fatto alcuni controlli medici perché non mi sentivo bene.
Il risultato di questi esami non è stato sufficiente per capire cosa c’era che non andava e quindi mi hanno ricoverato in ospedale per fare ulteriori accertamenti.
Finalmente i medici riescono a capire cosa c’è che non va, il responso è stato una mazzata micidiale.
Non riuscivo a credere a quanto detto dai medici, non volevo crederci.
Ho iniziato ha fare la chemio preventiva verso metà di Settembre e l’ho terminata a meta di Febbraio 2010.
Tutte le settimane ho fatto un Day Hospital per sottopormi alla terapia, all’inizio è stata dura ma col tempo ci si abitua anche agli effetti collaterali di questo tipo di farmaci.
Quello a cui non ci si abitua è il fatto che non sai come andrà a finire, quindi per farcire il tutto una “piccola” depressione con cui si impara a convivere.
Da questo punto di vista sono stato fortunato perché ho trovato un team medico molto preparato e completo, cosa abbastanza rara nella sanità italiana.
Il 22 Febbraio ho fatto l’intervento chirurgico, non si poteva rimandare oltre.
L’operazione è durata circa 13 ore, è stato un doppio intervento eseguito da due team di medici diversi.
Il primo a lavorato sul fegato, il secondo alle vie respiratorie.
Sono stato in terapia intensiva 3 giorni per sicurezza post operatoria, poi sono stato trasferito nel reparto di chirurgia dove sono stato per 35 giorni.
Di seguito sono stato mandato in un centro di riabilitazione per altri 20 giorni dove hanno cercato di rimettermi in sesto, ma è stata dura.
Finalmente mi hanno mandato a casa ma la sfiga, che ci vede molto bene ci ha messo lo zampino.
Si è scatenata una complicazione, non si sa come, alle vie respiratorie ed eccomi di nuovo in ospedale.
Altro intervento chirurgico, per fortuna molto più breve di quello precedente, per risolvere il problema.
Mi hanno riempito con ogni tipo di farmaco possibile e finalmente il 25 Maggio sono riuscito ad uscire dall’ospedale.
Ora sembra che le cose vadano meglio, anche se ogni settimana devo fare i controlli di routine per poi passare ad ogni tre mesi.
Quella che ho vissuto e sto vivendo è un’esperienza che ti lascia un segno indelebile dentro, che ti fa capire tante cose della vita che prima ti erano sconosciute.
In molti momenti di questa vicenda ho avuto paura, mi sono sentito perso e solo, una solitudine difficile da descrivere da far capire agli altri, come sprofondare in un pozzo buio e senza fine.
Ora ho trovato la forza di condividere con chi legge queste righe la mia “avventura” spero di non avervi annoiato e se cosi fosse chiedo scusa.
Vorrei scusarmi in particolare con Titti e Martina per non aver avuto il coraggio di scrivere almeno una mail per spiegare il mio silenzio. 
Un saluto a tutti
Ciao

mercoledì 27 gennaio 2010

Commento poco simpatico lasciatu su Post precedente.

Vorrei sapere chi è stato quel "simpaticone" che ha lasciato un commento nel post precedente a questo.
A parte il fatto che essendo scritto in lingua giapponese non ho capito nulla, ritengo molto offensivo inserire una risposta che non sono altro che link verso siti porno e simili.
Non ho volutamente rimosso il commento per mostrare a tutti i blogger quanto una possa essere imbecille una persona per inserire questo tipo di commento.
Chiedo a chi conosce il giapponese se può darmi una mano a capire cosa c'è scritto.
Anche se non scrivo molti post e magari quello che scrivo non interessa a nessuno, ritengo che il rispetto per la persona sia fondamentale.
Grazie per l'attenzione.
Ciao a tutti.  

venerdì 1 gennaio 2010

BUON ANNO A TUTTI!





Auguri di un sereno e felice 2010.
Spero vivamente che questo anno che viene possa
realizzare una parte dei sogni
che custodiamo nel nostro cuore, realizzare i desideri di tutti noi.

mercoledì 23 dicembre 2009

AUGURI DI BUONE FESTE



Anche quest'anno volge al termine ed è giunto il momento di tirare le somme; che dire, molte delle cose che mi ero proposto di fare sono rimaste nel cassetto ben nascoste.
Volevo chiedere anche scusa a tutti gli amici di blog con cui non sono riuscito a mantenere un contatto stabile, ma gli ultimi quattro mesi del 2009 sono stati un inferno sotto tutti i punti di vista.
Colgo l'occasione di fare gli auguri di passare delle serene e felici feste natalizie a tutti.
Un grande abbraccio.

domenica 8 novembre 2009

SHUNGA. Arte ed Eros nel Giappone del periodo Edo

Dopo il successo di "Samurai", Palazzo Reale e Fondazione Antonio Mazzotta affrontano nuovamente un'epoca d'oro della storia giapponese, il periodo Edo (1603-1867), presentando la più grande esposizione mai realizzata di stampe e antiche pitture giapponesi di soggetto erotico, gli Shunga.
100 opere, 30 libri originali e 10 preziosissimi Kimono raccontano l'evoluzione artistica delle Shunga, letteralmente "immagini della primavera", opere a soggetto erotico considerate tra le più significative espressioni della corrente artistica dell’ukiyo-e. Iniazialmente osteggiate dal potere politico e segretamente collezionate dagli occidentali, queste opere sono oggi considerate uno dei vertici assoluti dell'espressione dell'eros nell'arte.

21 Ottobre 2009 - 31 Gennaio 2010Palazzo Reale, Milano

domenica 9 agosto 2009

Addio Yoshihisa Maitani


Il giorno 30 luglio 2009 è scomparso Yoshihisa Maitani, 76 anni, a causa di problemi respiratori.

In pensione dal 1996, Maitani è stato uno dei più grandi designer di macchine fotografiche, di macchine Olympus.


Sue creature sono la serie Pen e la serie OM, ma anche l'indimenticabile XA, tutte macchine caratterizzate dal contenimento di peso e dimensioni. Una filosofia che dal 1956, anno dell'assunzione di Maitani, permea le creazioni Olympus ancora oggi.
A poche settimane dalla presentazione della E-P1, l'evoluzione digitale della prima realizzazione di Maitani, è grande il vuoto che un personaggio del suo calibro lascia in tutti gli appassionati.

Qualche parola per ricordare il grande Maestro e Pioniere della fotografia moderna Yoshihisa Maitani, progettista di casa Olympus, di fantastiche fotocamere analogiche costruite nel corso del XX secolo.
Maitani nasce a Ohnohara, in Giappone, nel 1933.
Dimostra fin dalla più tenera età grandi capacità intellettive ed una particolare attenzione rivolta verso il mondo della fotografia: basti pensare che a soli 10 anni costruisce la sua prima fotocamera.
Nel 1956 viene assunto dalla Olympus Optical Co. Ltd. e corona il sogno della propria vita: lavorare per la progettazione e la costruzione di macchine fotografiche.
Gli viene assegnato il compito di realizzare una fotocamera economica, alla portata di tutte le tasche: Yoshihisa Maitani centra l’obiettivo, coniugando le richieste del proprio datore di lavoro con la voglia di “inventare” qualcosa di nuovo.
Nel 1959, la casa giapponese presenta il frutto delle fatiche di Maitani, un vero e proprio piccolo gioiello di meccanica: viene presentata la Olympus Pen, un apparecchio 35 mm mezzo formato compatto e con grande autonomia di fotogrammi.
Le fotocamere di questo tipo erano in grado di produrre negativi 18×24mm sui tradizionali 35mm, consentendo così con un normale caricatore da 36 pose, di scattre più di 70 fotogrammi. Secondo le aspettative del progettista, doveva essere tanto facile da usare quanto una penna a sfera, da qui l’idea di chiamarla “Pen”:
il successo fu enorme, anche perchè a dispetto dell’economicità, la fotocamere garantiva comunque una discreta qualità.
La prima Pen segnò l’inizio di una serie costruita e commercializzata in oltre 10 milioni di esemplari: nel 1963 infatti l’Olympus presenta la nuovissima Pen F, il primo apparecchio mezzo formato con obiettivi intercambiabili. Yoshihisa Maitani si dimostra ogni qualvolta un innovatore di tutto rispetto, capace di estrarre dal cilindro innovazioni tanto semplici quanto originali.
Arriviamo agli anni settanta: le reflex meccaniche cedono il passo alle prime elettroniche. L’Olympus e Maitani non stanno a guardare ed introducono due fotocamere che faranno la storia della fotografia: la OM-1, meccanica e manuale, che rivoluziona le dimensioni delle reflex, e la OM-2, elettronica ed automatica, che apre la strada dell’esposizione in tempo reale.
Arrivarono poi nel corso degli anni le sorelle OM-3, ed OM-4, intervallate dalla serie XA. Sintetizzando, vi basti sapere che la XA fu la più piccola fotocamera a telemetro prodotta in grande serie: un altro capolavoro concepito dal maestro giapponese.
Arrivando quasi ai giorni nostri: nel 1988 si inventa la AZ-300, che oltre a vincere l’European Compact Camera potrebbe essere considerata la prima bridge camera della storia; seguono l’erede della XA, la [Mju:] (1991), che viene addirittura scelta come fotocamera ufficiale della missione spaziale congiunta tra Stati Uniti ed Unione Sovietica.
La carriera di Maitani, coronata dal PMA Hall of Fame Award nel 1992 e dal Science and Technology Agency’s Director General’s Award nel 1994, termina il 30 giugno 1996, giorno in cui si ritira dalla Olympus.


venerdì 17 luglio 2009

Sguardi Sul Giappone Nippon Kōbō - Mostra fotografica a Milano

Dal dal 1 Luglioal 6 Settembre 2009 presso il FORMA (Centro Internazionale di Fotografia è aperta una mostra fotografica dal titolo Sguardi Sul Giappone Nippon Kobo.
Tredici fotografi giapponesi della Maison Européenne de la Photographie di Parigi dal fondo Dai Nippon Printing.
Un omaggio a un paese, il Giappone, e alla sua scuola fotografica in una produzione inedita e originale messa a punto appositamente per Forma e per l’estate milanese 2009.
Nippon Kōbō significa Laboratorio Giappone ed è il nome scelto nel 1933 per uno dei primi gruppi di fotografia giapponese fondato, tra gli altri, da Yōnosuke Natori e Ihei Kimura.
Scopo del Laboratorio Giappone era osservare in modo diverso e nuovo il proprio paese, utilizzando come strumenti una trentacinque millimetri e il proprio sguardo.
Gli organizzatori della mostra hanno voluto proprio questo titolo, così simbolico, per una mostra che raccoglie tredici diversi sguardi giapponesi; tredici diverse interpretazioni originali e sensibili della realtà, dagli anni Cinquanta del Novecento ad oggi.

"Gli autori scelti e le loro opere raccontano stili, cammini e temi differenti eppure tutti riconducibili, per così dire, a uno “specifico giapponese” da rintracciare nel rapporto con l’ambiente circostante e la rappresentazione del paesaggio, continuamente rinnovato e vivificato, tra contemplazione estatica e dolore irrimediabile; così come nel legame individuo-gruppo, in un oscillare continuo tra identità singola, memoria e tradizione".

L’evoluzione, la ricchezza di temi e linguaggi visivi della fotografia giapponese è quindi racchiusa in questa preziosa mostra che presenta, per la prima volta, una selezione inedita di nomi e immagini provenienti dalla collezione della Maison Européenne de la Photographie di Parigi – Fondo Dai Nippon Printing.
Nippon Kōbō offre quindi anche la possibilità di riflettere sull’importanza del patrimonio pubblicofotografico: una risorsa vitale per i musei e le nuove istituzioni culturali del nostro tempo.
La mostra, 140 fotografie, è a cura di Jean Luc Monterosso, direttore della Maison Européenne de la Photographie edi Alessandra Mauro, direttore artistico di Forma con Pascal Hoel, responsabile dell’archivio della Maison Européenne de la Photographie.

Gli autori in mostra:
NOBUYOSHI ARAKI - NAOYA HATAKEYAMA - EIKOH HOSOE - MIYAKO ISHIUCHI - IHEI KIMURA - IKKO NARAHARA – TAIJI MATSUE - DAIDO MORIYAMA - RYUJI MIYAMOTO - HIROSHI SUGIMOTO - SHOMEI TOMATSU - SHOJI UEDA - HIROSHI YAMAZAKI

La mostra si tiene a Milano presso il Centro Internazionale di Fotografia FORMA di seguito il link per avere alteriori informazioni http://www.formafoto.it/